Milano, 11 marzo 2013
Anche a seguito dell'ultimo, recente, incidente occorso in una scuola milanese ai danni di una bambina di sei anni affetta da allergia alimentare grave, la nostra associazione ha deciso di indire una giornata di protesta in Via Statuto a Milano, dove ha sede la Medicina di Prevenzione e di Comunità della ASL Milano.
L'evento avrà luogo il giorno 14 marzo 2014, dalle ore 9.00 alle ore 16.00.
I bambini con allergia grave rischiano tutti i giorni di
mangiare la mela avvelenata. Chiediamo che:
1) la
ASL Medicina di Prevenzione e di Comunità si attivi immediatamente per
garantire la sicurezza dei bambini con allergia grave nella loro frequentazione
scolastica;
2) si
faccia carico di studiare la possibilità di predisporre presidi infermieristici
quantomeno nelle scuole frequentate da alunni con allergia grave, come già
avviene in alcune scuole di Roma,
3) risponda
alle nostre richieste di incontro per poter approfondire le problematiche e
consentirci di dare il nostro contributo
Chi è affetto da allergia grave
ad alimenti o inalanti è a rischio di schock anafilattico per il contatto o
l'ingestione o l'inalazione anche di una minima particella dell'allergene. Per
questo hanno tutti la prescrizione di adrenalina, che devono avere sempre con
sé (esiste un dispositivo autoiniettante e predosato) per utilizzarla in caso
di emergenza.
I bambini sono i soggetti più
esposti ed è necessario che sia sempre con loro un adulto in grado di
somministrare il farmaco in caso reazione allergica. La loro frequentazione
scolastica è messa costantemente a rischio perché non esiste un sistema di
sicurezza che garantisca l'adeguatezza dell'intervento in caso di necessità.
Mancano l'informazione e la formazione, mancano piani di intervento adeguati e,
soprattutto, manca una figura che sia professionalmente preparata e obbligata
ad intervenire nel modo corretto quando necessario.
In caso di schock anafilattico,
la somministrazione dell'adrenalina deve essere immediata e precedere qualsiasi
altra azione, anche quella di chiamare il 118.
Attualmente non si prevede altro
che di formare personale scolastico che si renda volontariamente disponibile a
somministrare il farmaco. La formazione, a Milano, viene effettuata da
personale medico della Medicina di prevenzione e di comunità della ASL.
Ma questa procedura si rivela
palesemente inadeguata: in seguito a reazioni allergiche, anche molto gravi,
verificatesi negli ultimi mesi nelle scuole di Milano, il personale scolastico
ha dimostrato di non essere in grado di intervenire in modo corretto. In un
caso, in particolare, un’alunna di 6 anni, nel mese di dicembre 2012, ha avuto
una reazione anafilattica grave e la scuola non ha somministrato i farmaci e
non ha chiamato il 118. Nonostante questo fatto gravissimo, la ASL della
Medicina di prevenzione è rimasta inerte e la stessa bambina è stata vittima di
un altro incidente.
In almeno un altro caso, un bimbo
con allergia grave sta andando a scuola senza farmaci salvavita, ma la ASL non
ha ad oggi assunto alcuna iniziativa per risolvere il problema.
Vorremmo ricordare che la
tragedia non aspetta, non si adegua ai tempi di chi è chiamato a garantire che
i bambini possano frequentare la scuola in sicurezza e senza un intervento che
appronti un piano di sicurezza adeguato il caso potrebbe stancarsi di essere
benevolo.
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